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Il Sindacato degli Studenti

martedì 7 settembre 2010

Il DDL Gelmini e gli Studenti di Agraria di Padova

COMUNICAZIONE URGENTE RELATIVA AGLI SVILUPPI DEL DDL GELMINI

GLI STUDENTI DI AGRARIA, CON I RICERCATORI, CONTRO LA DEMOLIZIONE DELL'UNIVERSITA


Noi Rappresentanti degli Studenti di questa Facoltà intendiamo esprimere chiara la nostra posizione circa l’attuale situazione di protesta dei Ricercatori in merito al DDL 1905 “Gelmini”.

Innanzitutto ci scusiamo per l’assenza al CdF di oggi 07/09/2010 ma gli impegni lavorativi di alcuni di noi e l’assenza dall’Italia di altri non ci permettono di essere presenti a questo importante Consiglio di Facoltà: assenza non in senso lato, poiché, come i Ricercatori sanno, ci siamo sempre opposti e, finché si potrà, sempre ci opporremo ad un progetto, chiamato “Decreto Gelmini”, che si traduce nella demolizione di quel luogo, l’Università, che forma noi come professionisti e come ricercatori di un domani.

Per questo motivo, nonostante l’assenza fisica di quest’oggi, “ci siamo” e con noi gli Studenti di questa Facoltà.

Abbiamo appreso, dalla comunicazione inviata al CdF dai Ricercatori, come le forme di protesta in merito al DDL Gelmini si siano “allentate” per i motivi elencati dagli stessi Ricercatori: ridurre le azioni di protesta per salvaguardare la vita stessa della nostra Facoltà può essere condivisibile; il rischio di chiudere corsi di laurea per mancanza di iscrizioni sarebbe un grave problema; e in effetti siamo la categoria che per prima sarebbe “danneggiata” da una sospensione delle attività didattiche.

Ciò premesso, siamo in parte delusi dall’aria di rassegnazione che l’Università di Padova sta vivendo negli ultimi mesi e che si è tradotta in un parziale decadimento della protesta iniziata dai Ricercatori. E’ vero, qualcosa è cambiato, il Senato Accademico ha sentito le motivazioni dei Ricercatori, il Ministro è stato in parte “sollecitato” a qualche cambiamento, ma ciò non basta! Come gli stessi Ricercatori ricordavano nel comunicato gli auspicati “cambiamenti sostanziali”non sono avvenuti e il DDL Gelmini è stato approvato il 29/07/2010 in Senato.

Per questo motivo riteniamo che le azioni di protesta debbano continuare, guardando alla bontà delle motivazioni della protesta, senza farci intimorire dalle minacce di un legislatore che vuol fare dell’Università pubblica un’azienda.

Vogliamo studiare in un ambiente di qualità, vogliamo una ricerca di qualità, vogliamo un’Università di qualità e non un Università svenduta al miglior offerente! Non vogliamo un’Università dove chi fa ricerca debba correre tra il laboratorio e l’aula sapendo che poi a fine mese tutti i suoi sforzi non verranno economicamente riconosciuti; non vogliamo essere trattati come “tax payers” e ci rifiutiamo di immaginare l’Università come un’azienda che deve fare utile a fine anno! Cari professori e cari Ricercatori..verso dove stiamo andando? Il diritto ad uno studio “serio” che fine ha fatto?

Se proprio dovessimo parlare in chiave economica, noi studenti vogliamo una didattica e una ricerca di qualità perché PAGHIAMO per una didattica ed una ricerca di qualità. Ma prima delle finanze viene il buon senso, ed è a questo che ci appelliamo.

E’ quindi inutile preoccuparsi dell’ipotesi (per quanto verosimile) di dover chiudere Corsi di Laurea perché gli studenti “se non trovano il corso qui si iscrivono alla Facoltà vicina dove la protesta non c'è”. Cari professori, se la Ricerca e quindi l’Università venissero smantellate chi mai pagherebbe per andare a studiare “aria fritta”?

Con una visione più a lungo termine, il decadimento della Ricerca e di riflesso della qualità degli studi comporterebbero senz’altro la chiusura del nostro caro Ateneo per la mancanza di un servizio serio.

Per questi motivi la nostra posizione di studenti (e non semplici “pagatori di tasse”) è la seguente:

  • esprimiamo la nostra solidarietà ai Ricercatori, dichiarandoci disponibili a qualsiasi forma di collaborazione ed a far risuonare tra i banchi di questa Facoltà la motivazioni della loro protesta;
  • apprendiamo con rammarico della mancata collaborazione con alcuni PA e PO che hanno rifiutato il loro sostegno in un momento così delicato per l’Università pubblica.
  • ci impegniamo fin da oggi a informare le nostre famiglie di questa situazione che sta danneggiando i loro stessi investimenti.

Infine, nonostante il nostro appoggio ai Ricercatori, sottolineiamo la nostra preoccupazione circa l’evolversi della protesta: riteniamo che vada ripresa onde evitare di non aver più nulla per cui protestare (l’Università).

Le lezioni sospese possono riprendere, l’Università distrutta no.

Fateci studiare, fateci studiare di qualità!

Oggi siamo assenti, è vero, ma abbiamo un intero anno accademico, quello che a questo punto comincerà, per informare TUTTI gli studenti, ed in particolare le nuove matricole, su cosa sta accadendo al sistema universitario.

Questa è la nostra posizione, se ancora valiamo qualcosa.

Grazie per l’attenzione,

Legnaro, 06/09/2010

I Rappresentanti degli Studenti della Facoltà di Agraria,

Filippo Cantoni

Francesca Degan

Matteo Vanzetto

Chiara Trevisan

Mattia Giovannini

Valentino Floreancig


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